*Alpini in cattedra a Bobbio
4 marzo 2025
Incontro con gli alunni di 3^ media dell’Istituto omnicomprensivo di Bobbio.
Il 4 marzo scorso gli Alpini Bellagamba, Farina e Mielati del Gruppo di Bobbio hanno tenuto una lezione a sfondo storico dal tema: Bobbio nella 2^ Guerra Mondiale – Nobili figure di Alpini bobbiesi radicate nella Grande Storia. I personaggi di cui si è parlato sono stati: Il Generale Roberto Olmi, il Generale Giuseppe Bellocchio ed il tenente Italo Londei.
Il relatore Felice Mielati, con l’ausilio di filmati e del sito del Gruppo www.anabobbio.it , ha illustrato le vicende del gen. Olmi nella guerra civile spagnola (1939) e nella campagna di Russia 1941-42.
Ha poi spostato l’attenzione degli alunni alla data dell’8 settembre 1943 :
*cattura e fuga del gen. Olmi ;
*attività partigiana del gen. Bellocchio nel piacentino, nel Corpo Volontari della Libertà (CVL) e al Comando Piazza partigiana di Milano (vedi Piano per l’insurrezione della città di Milano);
*vicende della 7^ Brigata Alpina Aosta di Italo Londei in Valtrebbia raccontate nel Memoriale “Storia di una valle e dintorni” (Bobbio liberata 3 volte ad opera dei partigiani di Italo Londei e Virgilio Guerci: il 7 luglio ’44, il 21 ottobre ’44 e il 3 marzo 1945).
Particolare attenzione è stata dimostrata dagli alunni alla documentazione storica degli avvenimenti : diari di guerra di Olmi, testimonianze orali di Roberto Olmi (nipote),volume “Occasioni mancate – Roma in un diario segreto 1943-1944” scritto da Jo’ di Benigno moglie del gen. Olmi e relazioni scritte degli stessi protagonisti;
Coinvolgenti sono stati poi gli argomenti relativi alla divisione e guerra civile tra gli stessi alpini, il valore della Resistenza non politica dei militari, la guerra civile spietata tra partigiani e fascisti, gli aspetti di intesa tra comandi tedeschi e civili bobbiesi(vedi il vescovo di Bobbio Bernardo Bertoglio che ottiene clemenza per evitare rappresaglie da parte dei militi mongoli dopo la battaglia del Penice) e l’importanza di custodire il valore della Libertà conquistata che non bisogna mai considerarla scontata (vedi messaggio ai giovani della parte finale del Memoriale di Italo Londei).
Al termine, gli alunni e l’insegnante Silvia Sogni hanno ringraziato gli alpini per la disponibilità e per i contenuti “belli e importanti” per la storia della città di Bobbio.
Alpino Felice Mielati
Incontri del 9/3/2016 e 9/2/2017
La prima guerra mondiale raccontata ai ragazzi delle medie di Bobbio.
Alpini nella neve - 1915/1918
Testi di alcuni alunni.

Gli alpini oggi non celebrano la guerra e chi l’ha voluta, ma ricordano il sacrificio di tanti che la guerra l’hanno dovuta combattere.
Occorre che le nuove generazioni tengano alta la “fiaccola dei valori eterni dell’uomo” soprattutto quando i nazionalismi e la corsa agli armamenti rispuntano nel mondo.


Anche quest’anno noi alunni delle classi terze abbiamo avuto il piacere di incontrare una delegazione del Gruppo Alpini di Piacenza e Bobbio. Dopo la contestualizzazione storica, l’alpino Carlo ci ha subito mostrato parecchi reperti bellici da lui trovati in Friuli come gavette, gavettini, granate, proiettili in piombo e parti di filo spinato, che hanno suscitato il nostro interesse. Ci ha spiegato come e per cosa venivano utilizzati, catturando ancora di più la nostra attenzione; ci ha toccato molto il fatto di vedere da vicino manufatti che sono stati tra le mani dei nostri nonni e bisnonni. Il signor Veneziani ci ha fatto riflettere sulle tremende condizioni di vita e sulle fatiche vissute dai nostri giovanissimi soldati al fronte; ci ha parlato delle malattie, della penuria di cibo e medicinali, della vita in trincea e del tristemente noto fenomeno detto “choc da bombardamento”. E’ stata, da parte di tutti gli alpini, sottolineata l’importanza del ruolo delle donne nel conflitto: loro erano impegnate a sostituire gli uomini nei campi e nelle fabbriche, erano presenti negli ospedali come crocerossine e portavano viveri e munizioni lungo gli impervi pendii, divenuti scenari di guerra. Ci ha colpito la forza e la determinazione delle portatrici carniche che portavano con le loro gerle, sul fronte della Carnia, rifornimenti e munizioni ai soldati fino alla prima linea. Anche Maria Plozner Mentil era una di loro, ma purtroppo fu colpita a morte da un cecchino austriaco a Malpasso di Pramosio, sopra Timau, il suo paese natale. Nel 1997 il Presidente Scalfaro le ha conferito la Medaglia d’oro al valor militare. Anche gli animali hanno aiutato l’uomo nel conflitto, soprattutto il mulo, usato per spostarsi lungo ripidi sentieri e per trasportare pesanti pezzi di artiglieria. Sono stati impiegati anche cani e piccioni per trasferire comunicazioni. Abbiamo appreso che, in trincea – nei momenti di quiete - alcuni soldati si dedicavano al cosiddetto “artigianato da campo” cioè alla trasformazione di oggetti di recupero in utili manufatti: una granata svuotata, riempita di olio con all’interno uno stoppino diveniva un lume e il fondo di una lattina con apposite incisioni era utilizzato per ripararsi gli occhi dal bagliore della neve. Gli alpini ci hanno poi spiegato, con una vena di commozione, l’importanza di onorare i caduti per la libertà e di visitare i Sacrari dove sono custodite le loro spoglie. Alla fine dell’incontro, ci hanno spiegato quello che è oggi il loro impegno in campo civile, spronandoci a seguire il loro esempio. L’incontro è stato molto interessante e, in alcuni momenti, ci ha emozionato.
Gli alunni delle classi III A e IIIB – Scuola secondaria di I grado di Bobbio
