La Repubblica di Bobbio

La Repubblica di Bobbio è stata un'entità statuale provvisoria nata nell'omonima città emiliana in provincia di Piacenza nel contesto della VI Zona Operativa fra il 1944 ed il 1945 durante la seconda guerra mondiale dai partigiani liberatesi dall'occupazione nazi-fascista. La Repubblica si estendeva per 90 km, comprendendo un tratto della statale Piacenza-Genova in Val Trebbia da Rivergaro a Torriglia (che costituiva una zona libera a sè stante), comprendendo le valli circostanti in Oltrepò da Varzi (zona libera a sè dal settembre alla seconda liberazione di Bobbio) fino a Voghera, Val Tidone, Val d'Aveto, Val Scrivia, Valbrevenna, Val Borbera, Val Grue, Val Vobbia e Val Curone.

A cavallo tra il 1943 e il 1944 le esigue forze nazifasciste non ebbero la capacità d'impedire ai partigiani di espandere la loro influenza in tutto il comune e nelle valli. Il 7 luglio 1944, dopo che i partigiani avevano disarmato la Milizia contraerea, i nazisti furono costretti ad abbandonare la zona. Radio Londra annunciò «Bobbio, la prima città del Nord Italia liberata».

(Mappa della Repubblica di Bobbio con le due zone A e B)

Alle 7.30 del 7 luglio 1944 gli uomini dei comandanti "Virgilio Guerci" e "Italo Londei" entrano per primi in Bobbio seguiti dalle altre brigate e dagli uomini della divisione GL di Fausto Cossu. Bobbio si costituisce quindi in Repubblica, divisa in due zone contigue (versante piacentino e pavese: Zona A; versante piacentino e genovese: Zona B, con centro a Gorreto e Torriglia).

Il 1° agosto la Giunta occupa il Palazzo Comunale ed elegge il Sindaco-Commissario il prof. Bruno Pasquali e come Vice il dott. Mario Reposi.

I primi provvedimenti presi si indirizzarono anche a Bobbio verso la definizione di un nuovo assetto amministrativo: qui da parte dello stesso comando partigiano, dopo 3 settimane, per amministrare la "Repubblica" vennero scelti abitanti del luogo non compromessi col regime fascista e che, allo stesso tempo, riscuotessero la stima del resto della popolazione.

(Il Grido del Popolo, edizione del 15 agosto 1944 n.1)

Ci si occupa poi del problema delle requisizioni e della politica alimentare in generale: si decreta un prezzo d'ammasso del grano superiore a quello della Rsi, un calmiere sul pane di £. 5 al chilogrammo, la distribuzione di frumento o farina alle famiglie più indigenti, i permessi di macellazione e viene creato un listino prezzi per la carne, il latte, ecc.

La "Repubblica" era logisticamente indipendente dal punto di vista alimentare, sanitario e militare. A Bobbio funzionano anche un efficientissimo ospedale sia per i partigiani che per la popolazione e una officina per la riparazione delle armi. Sono presenti anche due tipografie dove si stampano i fogli partigiani Il Grido del Popolo, della Divisione GL Piacenza di Fausto Cossu, Il Partigiano, della divisione garibaldina Cichero del comandante Aldo Gastaldi "Bisagno" (Garibaldini liguri) e di quella dell'Oltrepò pavese (Il Garibaldino).

Il 22 agosto i tedeschi iniziarono una vasta azione offensiva e di rastrellamento, che coinvolse le province di Genova, Alessandria, Pavia, Piacenza e, parzialmente, Parma. Lo scontro con le formazioni partigiane è durissimo e si tiene con i 3-5000 operativi tedeschi e repubblicani al comando del generale Curt Jahn dell'Armata Liguria, che impiega la divisione "Monterosa, composta da italiani addestrati in Germania. Viene anche impiegata la legione "Turkestan", formata da turchi addestrati anch'essi in Germania.

L'esperienza tranquilla della Repubblica di Bobbio si concluse, dopo i due giorni di combattimento della Battaglia del Penice iniziata il 27 agosto, con lo scioglimento della Repubblica e l'occupazione nazifascista di Bobbio il 29 agosto 1944.

Bobbio subirà alterne vicende, con liberazioni e rioccupazioni, fino alla definitiva liberazione il 4 marzo del 1945.

Dopo la riconquista di Bobbio, vengono insediati 10 presidi stabili degli alpini della "Monterosa" nei principali centri che controllano le strade da Voghera a Bobbio ma l'azione dei partigiani porta a numerosissime fughe dei militari della Rsi fra le file partigiane. A Bobbio il comandante Italo Londei costituisce con i disertori la 7^ Brigata della Divisione "Giustizia e libertà", che già alla fine di settembre può contare su oltre 200 uomini ben addestrati e armati che diventeranno 308 - quasi tutti ex militari della "Monterosa"- in novembre.

(Targa sull'entrata del Palazzo Comunale a ricordo della liberazione e della Repubblica di Bobbio)

(Panorama di Bobbio negli anni 40)