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Alpino Pescalli Corrado cl. 1915
Prigionia in India
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*Alpini in cattedra a Bobbio
Incontri del 9/3/2016 e 9/2/2017
La prima guerra mondiale raccontata ai ragazzi delle medie di Bobbio.
Alpini nella neve - 1915/1918
Testi di alcuni alunni.
Gli alpini oggi non celebrano la guerra e chi l’ha voluta, ma ricordano il sacrificio di tanti che la guerra l’hanno dovuta combattere.
Occorre che le nuove generazioni tengano alta la “fiaccola dei valori eterni dell’uomo” soprattutto quando i nazionalismi e la corsa agli armamenti rispuntano nel mondo.
Anche quest’anno noi alunni delle classi terze abbiamo avuto il piacere di incontrare una delegazione del Gruppo Alpini di Piacenza e Bobbio. Dopo la contestualizzazione storica, l’alpino Carlo ci ha subito mostrato parecchi reperti bellici da lui trovati in Friuli come gavette, gavettini, granate, proiettili in piombo e parti di filo spinato, che hanno suscitato il nostro interesse. Ci ha spiegato come e per cosa venivano utilizzati, catturando ancora di più la nostra attenzione; ci ha toccato molto il fatto di vedere da vicino manufatti che sono stati tra le mani dei nostri nonni e bisnonni. Il signor Veneziani ci ha fatto riflettere sulle tremende condizioni di vita e sulle fatiche vissute dai nostri giovanissimi soldati al fronte; ci ha parlato delle malattie, della penuria di cibo e medicinali, della vita in trincea e del tristemente noto fenomeno detto “choc da bombardamento”. E’ stata, da parte di tutti gli alpini, sottolineata l’importanza del ruolo delle donne nel conflitto: loro erano impegnate a sostituire gli uomini nei campi e nelle fabbriche, erano presenti negli ospedali come crocerossine e portavano viveri e munizioni lungo gli impervi pendii, divenuti scenari di guerra. Ci ha colpito la forza e la determinazione delle portatrici carniche che portavano con le loro gerle, sul fronte della Carnia, rifornimenti e munizioni ai soldati fino alla prima linea. Anche Maria Plozner Mentil era una di loro, ma purtroppo fu colpita a morte da un cecchino austriaco a Malpasso di Pramosio, sopra Timau, il suo paese natale. Nel 1997 il Presidente Scalfaro le ha conferito la Medaglia d’oro al valor militare. Anche gli animali hanno aiutato l’uomo nel conflitto, soprattutto il mulo, usato per spostarsi lungo ripidi sentieri e per trasportare pesanti pezzi di artiglieria. Sono stati impiegati anche cani e piccioni per trasferire comunicazioni. Abbiamo appreso che, in trincea – nei momenti di quiete - alcuni soldati si dedicavano al cosiddetto “artigianato da campo” cioè alla trasformazione di oggetti di recupero in utili manufatti: una granata svuotata, riempita di olio con all’interno uno stoppino diveniva un lume e il fondo di una lattina con apposite incisioni era utilizzato per ripararsi gli occhi dal bagliore della neve. Gli alpini ci hanno poi spiegato, con una vena di commozione, l’importanza di onorare i caduti per la libertà e di visitare i Sacrari dove sono custodite le loro spoglie. Alla fine dell’incontro, ci hanno spiegato quello che è oggi il loro impegno in campo civile, spronandoci a seguire il loro esempio. L’incontro è stato molto interessante e, in alcuni momenti, ci ha emozionato.
Gli alunni delle classi III A e IIIB – Scuola secondaria di I grado di Bobbio